Scegliere i materiali più sostenibili per il proprio prodotto: ora si può

Quando si parla di prodotti, valutazioni e scelte legate alla produzione, al design di un prodotto, alla sua ingegnerizzazione o reingegnerizzazione, le aziende tendono a basare le loro decisioni su criteri economicisti, o con una valutazione dei materiali sommaria o legata a questioni di marketing o fornitura. Anche l’azienda che è già ambientalmente responsabile è in difficoltà quando si tratta di valutare un prodotto esistente o potenziale, a livello ambientale. Semplicemente, sembra che manchino gli strumenti per avere dei criteri solidi di valutazione. Una delle metodologie che più ci aiuta in queste decisioni è il Life Cycle Assessment, noto anche come LCA.

 

Perché è considerato uno dei metodi più utili per la valutazione ambientale di un prodotto o materiale?

L’LCA, che abbiamo già presentato in questo articolo, utilizza dei database costruiti a livello internazionale, che raccolgono decine di migliaia di dati di prodotti e di materiali, che sono stati a sua volta misurati e validati nel corso degli anni, con discriminazioni sia di tipo geografico, sia di tipo metodologico.

Per esempio, per calcolare l’impatto ambientale del cemento, nel caso in cui il nostro prodotto utilizzi come materia prima questo materiale, i database utilizzati per l’LCA danno decine di opzioni: possiamo scegliere infatti tra blocchi aerati autoclavati, manufatti generici, tegole, solette generiche, piani di fondazione e di appoggio, calcestruzzo resistente ai cloruri di calcio, ad alte prestazioni di resistenza, di prestazioni meccaniche medie, rinforzato con fibre, calcestruzzo magro, alleggerito con argilla, perlite, vermiculite, polistirene, pomice, ecc. Ognuna di queste categorie ha degli impatti diversi, e registrati in questi database. O ancora, si può selezionare il tipo di cemento che vogliamo valutare in base ai suoi MPa (mega pascal, cioè l’unità di misura che definisce la resistenza a compressione del materiale), e in base alla localizzazione geografica della produzione. Insomma, il livello di accuratezza è tra i più alti che si possa raggiungere attualmente.

Questo esempio mostra dunque che la metodologia LCA è basata su dati raccolti e analizzati da tutto il mondo e da tutti i settori produttivi, e tali dati sono cumulativi e in costante miglioramento. Basti solo pensare che uno dei database più utilizzati, ecoinvent, nella sua ultima attualizzazione 3.7.1 ha aggiunto più di 100 nuovi processi a quelli che erano già inseriti.

 

Come mi può aiutare l’LCA a scegliere i materiali migliori?

Generalmente gli studi LCA sono realizzati per essere pubblicati come modo di comunicazione e rendicontazione verso gli stakeholders, come dettagliato in questo articolo. Se sono pubblicati, quindi, devono rispettare una serie di requisiti dettati dalle norme internazionali UNI EN ISO 14040:2006  e 14044:2006, come minimo, e se lo studio LCA è la base di una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD) il report dovrà sottostare anche alle regole di prodotto (PCR) e norme tecniche corrispondenti al settore di produzione.

Invece, se l’obiettivo di un’azienda è uno tra i seguenti:

  • valutare internamente due o più materiali/componenti di cui è composto un prodotto
  • valutare l’impatto ambientale del prodotto esistente per migliorarne la produzione
  • individuare i materiali più idonei e ambientalmente sostenibili per un prodotto
  • selezionare i fornitori più sostenibili per il prodotto
  • comparare rapidamente due prodotti simili
  • decidere l’inserimento o meno di nuovi prodotti (attraverso una valutazione ambientale)
  • decidere l’inserimento o meno di nuovi settori nel portafolio aziendale, o investimenti (attraverso una valutazione ambientale)

E’ possibile realizzare anche uno studio LCA semplificato, cioè interno e non pubblicabile, che fornirà dati accurati e criteri di decisione quantificati. Un LCA semplificato è più snello e rapido di un LCA pubblicato secondo le norme precedentemente menzionate, nonostante sia realizzato seguendo lo stesso rigore metodologico.

Infatti è particolarmente utile per quelle aziende che rinnovano spesso il loro catalogo, o che propongono una serie di prodotti simili tra di loro, o che decidono di creare delle capsule sostenibili all’interno del loro range di prodotti.

Inoltre, è possibile realizzare attraverso i software LCA dei modelli di riferimento per la produzione di un prodotto, che vengono poi modificati o attualizzati con i dati e i materiali che si vogliono valutare di volta in volta o per ricalcolare gli impatti ambientali del prodotto quando se ne modificano dei componenti o il percorso di produzione.

In definitiva, dobbiamo cominciare a considerare la metodologia LCA come una tra le più potenti alleate per le decisioni aziendali riguardanti la sostenibilità e la responsabilità ambientale.